In Svezia la popolazione protesta contro i rincari e boicotta i supermercati. E in Italia? Anche in Italia sempre più persone evitano la grande distribuzione e si affidano a gruppi d’acquisto privati.
Ci siamo accorti tutti che i prezzi dei generi alimentari sono saliti in misura allarmante e continuano ad aumentare. I beni più colpiti dai rialzi, tra l’altro, sono quelli che la maggior parte di noi acquista ogni giorno o quasi: pane, patate, olio, frutta e verdura.

Come difendersi da tutto questo? In Svezia, in segno di protesta, la popolazione ha deciso di boicottare i supermercati per una settimana. Ma non è certo una soluzione definitiva: prima o poi dovranno pur tornare al supermercato o come faranno la spesa alimentare? In Italia che cosa stiamo facendo?
Nel nostro Paese, anche se in pochi lo sanno, da qualche anno hanno preso via dei gruppi di acquisto privati che potremmo definire quasi “segreti” in quanto sono conosciuti solo da chi vi è iscritto. Si tratta di gruppi di persone che riescono ad acquistare tutto il necessario senza necessità di mettere piede nei normali supermercati. Come fanno? Ve lo svelo nel prossimo paragrafo.
Basta supermercato: ora la spesa si fa nei gruppi privati
Anche la spesa diventa elitaria: basta supermercati, fruttivendoli o panettieri, oggi sempre più persone decidono di fare acquisti iscrivendosi a gruppi privati conosciuti solo da chi ne fa parte. Questi gruppi si propongono di essere un’alternativa più sostenibile ai supermercati dove gli aumenti dei prezzi sembrano non conoscere fine.

Avete mai sentito parlare dei “GAS”? La sigla GAS sta per “Gruppi di Acquisto Solidale”. In pratica un gruppo di persone, solitamente accomunate dal fatto di vivere nello stesso quartiere, si organizzano per fare ordini di gruppo direttamente dai produttori. I produttori vengono scelti in base a criteri etici e di sostenibilità ambientale. I GAS, ad esempio, non fanno ordini di gruppo da multinazionali ma, piuttosto, da piccoli produttori locali.
Attraverso i GAS è possibile acquistare davvero di tutto: frutta e verdura, pane, pasta, olio, vino, conserve e marmellate, carne e pesce ma anche detersivi e prodotti per l’igiene personale. Basta iscriversi e pagare la quota associativa annuale – che, solitamente, si aggira intorno ai 10 euro – e poi di settimana in settimana si ordina ciò di cui si ha bisogno e si va a ritirare la spesa in un punto specifico concordato in anticipo.
I vantaggi di questo nuovo modo di fare la spesa sono moltissimi. In primis ci si toglie il pensiero di dover andare al supermercato ogni sera dopo il lavoro o di perdere il sabato pomeriggio a fare lo “spesone”. In secondo luogo si risparmia moltissimo perché non ci sono intermediari ma si acquista direttamente dal produttore che, tra l’altro, fa prezzi scontati ai gruppi; inoltre si sostengono le piccole aziende del proprio territorio. Infine, facendo acquisti a chilometro zero, si fa del bene anche all’ambiente in quanto la merce non deve attraversare mezzo mondo per arrivare sulle nostre tavole.