Agenzia delle Entrate, partono i controlli sui disoccupati: ecco cosa cerca il Fisco

Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate ci sono i disoccupati e i nullatenenti. L’Agenzia delle Entrate ha un obiettivo, scopriamo qual è.

Chi è al riparo dai controlli del Fisco? Nessuno, neanche il cittadino più onesto. Le verifiche non fanno differenze e per un piccolo errore o una dimenticanza si può finire tra i possibili evasori fiscali. Ecco perché l’attenzione deve essere sempre massima.

Donna con mani tra i capelli preoccupata
Agenzia delle Entrate, partono i controlli sui disoccupati: ecco cosa cerca il Fisco (Duomo21.it)

L’Agenzia delle Entrate controlla le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti, i movimenti sul conto corrente, i trasferimenti di denaro, le spese effettuate al fine di contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Dove rilevasse incongruenze tra quando dichiarato e le azioni compiute farebbe scattare controlli più approfonditi che potrebbero portare ad un accertamento. In tal caso il cittadino dovrebbe fornire prove della legittimità dell’operazione effettuata o pagare sanzioni e interessi qualora venissero riscontrati errori e dimenticanze.

Come già accennato tutti siamo nel mirino del Fisco ma ora i controlli saranno più serrati per i disoccupati e I nullatenenti. Seppure per la loro condizione non dovrebbero avere entrare e redditi da monitorare, l’Agenzia delle Entrate ha avviato ugualmente delle verifiche al fine di individuare somme di denaro non dichiarate. Chi lavora in nero, ad esempio, potrebbe risultare disoccupato e ingannare lo Stato. I controlli fiscali servono proprio per identificare questi furbetti.

I controlli del Fisco su disoccupati e nullatenenti

Non avere reddito non significa essere esenti dai controlli del Fisco. Conti correnti e movimenti dei disoccupati sono monitorati al pari di quelli di qualsiasi altro cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi. Naturalmente l’accertamento scatta solo qualora venissero rilevate incongruenze, presunte irregolarità e dubbi sulla situazione patrimoniale. L’interessato, dunque, verrebbe a sapere di essere sotto controllo solo quando il Fisco vorrà dare spiegazione ad un sospetto per capire se è fondato o meno.

Banconote da 500 euro e lente di ingrandimento
I controlli del Fisco su disoccupati e nullatenenti (Duomo21.it)

Nel caso dei disoccupati per cogliere possibili incongruenze e dettagli sospetti l’Agenzia delle Entrate monitorerà la capacità di spesa del cittadino facendo particolare attenzione alle spese di grande valore. Come può una persona senza reddito, infatti, comprare un’auto da 25 mila euro oppure sottoscrivere un mutuo? Questi sono esempi di fattori di rischio che desteranno l’attenzione del Fisco. In generale si può indicare come elemento chiave per l’avvio di controlli il divario tra la situazione reddituale e lo stile di vita.

Una volta avviato l’accertamento, il cittadino dovrebbe dimostrare che la provenienza di questi soldi è lecita come una donazione oppure una vincita al gioco già tassata. Chi non potrà giustificare la grossa somma a disposizione dovrà pagare le imposte sul reddito non corrisposte. Anche i movimenti sul conto possono indispettire il Fisco. Versamenti ravvicinati nel tempo oppure periodici potrebbero far supporto un lavoro in nero, ad esempio, con conseguente richiesta all’interessato di provare la legittimità della provenienza di quelle entrate.

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